Nodi marinari: realizzazione e manutenzione
Piccola guida ai principali nodi marinari, alla loro realizzazione e manutenzione nonché alla loro funzione in barca
Conoscere i nodi marinari, la loro realizzazione, il loro utilizzo e la loro manutenzione è fondamentale per andare in barca: i nodi sono indispensabili in tantissime situazioni, non soltanto in mare, e sono alla base delle conoscenze nautiche.
Se ti senti un po’ arrugginito e vuoi fare un piccolo ripasso dei principali nodi marinareschi e del loro utilizzo sei nel posto giusto: in questo articolo parleremo di come realizzare i nodi più comuni e di come usarli in barca.
Nodi marinari: perché sono importanti e come realizzarli
Un nodo in barca può anche salvare una vita, quindi è fondamentale saperli riconoscere e realizzare in modo rapido e preciso. Un nodo ben fatto deve essere allo stesso tempo resistente alla trazione e facile da sciogliere.
Prima di vedere quali sono i nodi marinari indispensabili in barca, può essere utile fare un breve ripasso dei termini per chi ha perso un po’ la mano con la realizzazione dei nodi marinareschi:
- Si definisce corrente la parte della cima che si muove per effettuare il nodo;
- Il dormiente è invece l’altro capo della corda, quello che non si utilizza nella realizzazione del nodo;
- Infine, doppino è il termine utilizzato per indicare l’occhiello che si forma ripiegando la corda su se stessa
Ci siamo?
Bene!
I 3 nodi marinari più usati in barca
Passiamo ora ad una breve carrellata dei nodi più comuni e utili su un’imbarcazione, da utilizzare in tutte le manovre e operazioni, dall’ormeggio all’ancoraggio, e la cui conoscenza è fondamentale per navigare in sicurezza.
Nodi d’arresto
I nodi d’arresto hanno lo scopo di impedire che cime e cavi si sfilino dai loro fori.
Si utilizzano nelle manovre correnti ma anche a scopo decorativo. I più conosciuti sono il nodo semplice, che però viene raramente utilizzato, e il nodo Savoia, dalla caratteristica forma “a otto”, che viene preferito perché più resistente.
Per realizzarlo è preferibile utilizzare cime di grosso diametro, non elastiche, perché l’elasticità ne comprometterebbe la tenuta. Il nodo Savoia regge bene in caso di grandi sforzi, ma non se la trazione è costante.
Nodi a occhio
I nodi a occhio sono delle asole chiuse ad una estremità della cima, utilizzati frequentemente nelle manovre di ormeggio, perché la loro particolarità è quella di poter essere facilmente sfilati e infilati da una bitta o un palo da ormeggio senza sciogliersi.
Il nodo a occhio più importante è la Gassa d’Amante, tra i più importanti e più utilizzati nodi della nautica perché è tra i più adattabili e versatili, perché si può usare in varie situazioni e si scioglie facilmente anche se bagnato. Per questo stesso motivo può essere realizzato con cime di qualunque materiale.
Nodi di avvolgimento
I nodi di avvolgimento si utilizzano per fissare un oggetto su un cavo o una cima, per esempio per fissare i parabordi alle draglie.
I nodi di avvolgimento più comuni sono il Nodo Parlato e il Nodo di Galloccia, che prende il nome dalla parte corrispondente dell’imbarcazione. Questi nodi si riconoscono dal fatto che la cima è avvolta due o più volte intorno all’oggetto e sono molto utili per l’ormeggio provvisorio.
A questi 3 nodi si aggiungono poi i nodi di giunzione, i nodi di accorciamento e i nodi scorsoi: li vedremo nel prossimo articolo!
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